L’ESG è morto. Lunga vita all’ESG.

Per anni, l’adozione dei principi ESG (ambientali, sociali e di governance) è stata vista come la soluzione per creare un business più responsabile. Ma il semplice inserimento della sostenibilità nei processi aziendali tradizionali ha dimostrato i suoi limiti. In molti casi, l’ESG ha finito per essere un’aggiunta a modelli di business ormai obsoleti, con l’obiettivo di mitigare i rischi o migliorare la reputazione, piuttosto che rappresentare una leva per il cambiamento.

Competere per il futuro, non solo per la quota di mercato

L’idea di sostenibilità competitiva spinge le aziende a riconsiderare il loro modello di business non solo in termini di profitti immediati, ma di resilienza a lungo termine. Le aziende che prospereranno nel prossimo decennio saranno quelle capaci di competere non solo per la quota di mercato, ma per la costruzione di un futuro sostenibile. Questo richiede una trasformazione radicale, non solo dei prodotti e dei processi, ma anche del modo in cui pensiamo al valore stesso.

Alcuni settori, come quello siderurgico in Svezia con l’iniziativa Hybrit, stanno già guidando questa rivoluzione, reinventando completamente le loro industrie per ridurre l’impatto ambientale e prepararsi a un futuro senza combustibili fossili. Questi leader non si stanno limitando a reagire: stanno ridefinendo le regole del gioco, anticipando i cambiamenti e assicurandosi una posizione di vantaggio competitivo.

Una nuova mentalità per un nuovo mercato

Fonte: ESG is dead. Long live ESG

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