La lotta per adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici
In tutto il mondo, le persone e gli ecosistemi altamente vulnerabili stanno già lottando per adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Per alcuni, questi limiti sono “soft”: esistono misure di adattamento efficaci, ma ostacoli economici, politici e sociali limitano l’attuazione, come la mancanza di supporto tecnico o finanziamenti inadeguati che non raggiungono le comunità dove è più necessario. Ma in altre regioni, le persone e gli ecosistemi si trovano già ad affrontare o si stanno rapidamente avvicinando a limiti “duri” all’adattamento, dove gli impatti climatici derivanti dal riscaldamento globale di 1,1 gradi C (2 gradi F) stanno diventando così frequenti e gravi che nessuna strategia di adattamento esistente può evitare completamente perdite e danni.

L’aumento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici significa che la mortalità è aumentata nei sistemi di barriera corallina nelle comunità costiere. Foto di Velvetfish/iStock.
Le comunità costiere dei tropici, ad esempio, hanno visto interi sistemi di barriera corallina che un tempo sostenevano il loro sostentamento e la loro sicurezza alimentare sperimentare una diffusa mortalità, mentre l’innalzamento del livello del mare ha costretto altri quartieri più bassi a spostarsi su terreni più elevati e ad abbandonare i siti culturali.
GET IN TOUCH
Vuoi aumentare la competitività con la sostenibilità?
Le conseguenza spesso sono irreversibili e devastanti
Che si tratti di affrontare limiti deboli o duri all’adattamento, il risultato per le comunità vulnerabili è spesso irreversibile e devastante. Tali perdite e danni non potranno che aumentare man mano che il mondo si riscalda. Oltre 1,5 gradi C (2,7 gradi F) di aumento della temperatura globale, ad esempio, le regioni che dipendono dalla neve e dallo scioglimento dei ghiacciai probabilmente sperimenteranno carenze idriche a cui non potranno adattarsi. A 2 gradi C (3,6 gradi F), il rischio di simultanei fallimenti nella produzione di mais in importanti regioni di coltivazione aumenterà drammaticamente. E al di sopra dei 3 gradi C (5,4 gradi F), il caldo estivo pericolosamente elevato minaccerà la salute delle comunità in alcune parti dell’Europa meridionale.
È necessaria un’azione urgente per evitare, ridurre al minimo e affrontare queste perdite e danni. Alla COP28, i paesi hanno compiuto un passo avanti fondamentale concordando di stabilire accordi di finanziamento per perdite e danni, compreso un fondo dedicato. Sebbene ciò rappresenti una svolta importante nei negoziati sul clima, i paesi devono ora capire i dettagli di come saranno nella pratica questi accordi di finanziamento, così come il nuovo fondo – e sono questi dettagli che determineranno in ultima analisi l’adeguatezza, l’accessibilità, addizionalità e prevedibilità di questi flussi finanziari per coloro che subiscono perdite e danni.
per maggiori informazioni si legga l’articolo Report on Climate Change