CSRD

Corporate Sustainability Reporting Directive


La tua organizzazione è pronta per la Direttiva sul Reporting di Sostenibilità (CSRD)?






Even a child knows how valuable the forest is. The fresh, breathtaking smell of trees. Echoing birds flying above that dense magnitude. A stable climate, a sustainable diverse life and a source of culture. Yet, forests and other ecosystems hang in the balance, threatened to become croplands, pasture, and plantations.

La Commissione Europea ha annunciato l’adozione della Direttiva sul Reporting di Sostenibilità delle Imprese (CSRD) in conformità con gli impegni presi nell’ambito del Green Deal Europeo. La CSRD modificherà la Direttiva vigente sul Reporting Non Finanziario (NFRD) e aumenta notevolmente i requisiti di rendicontazione per le aziende che rientrano nel suo ambito.

Aumenta notevolmente il numero di aziende soggette ai requisiti di rendicontazione sulla sostenibilità dell’UE.
Attualmente la NFRD in vigore per la rendicontazione sulle informazioni di sostenibilità, copre circa 11.700 aziende e gruppi in tutta l’UE.
Sono circa 49.000 le aziende che entro il 2028 dovranno pubblicare un report di sostenibilità.

Una breve panoramica delle principali modifiche e impatti derivanti dalla CSRD

Quando sarà applicabile?
Gennaio 2024: Le organizzazione già soggette alla NFRD dovranno presentare un bilancio nel 2025 basato sui dati del 2024 secondo i criteri dell CSRD
Gennaio 2025: Le grandi aziende che soddisfano i criteri riportati al punto in basso, dovranno presentare un bilancio nel 2026 basato sui dati del 2025.
Gennaio 2026: Le Piccole e medie imprese quotate*, le piccole e semplici istituzioni di credito, e le società assicurative dovranno presentare un bilancio nel 2027 basato sui dati del 2026.
Nota: *le piccole e medie imprese possono avvalersi della facoltà di posticipare fino al 2028 con report nel 2029.
A chi si applica?-Tutte le Grandi aziende (siano esse quotate o non quotate) che soddisfano due dei tre seguenti criteri:
– +250 dipendenti
– e/o Fatturato di + €50 milioni
– e/o Attivo totale di + €25 milioni
Piccole e Medie imprese quotate
Aziende capogruppo non UE con filiali in UE quotate in mercati regolamentati e con un fatturato complessivo nel gruppo in UE superiore a 150 milioni di euro.
Quante sono le aziende coinvolte?
42.500 ossia oltre il 75% del fatturato totale delle aziende dell’UE
In Italia circa 5.000
Qual è l’ambito dei requisiti di rendicontazione?Overall
– Inclusione nel Bilancio Annuale
– Assicurazione esterna (limitata) (a partire dall’ anno finanziario 2024)
– Principi di rendicontazione
– Formato e tempistica
Informazioni da pubblicare:
– Modello di business, strategia e politiche
– KPI e obiettivi (informazioni prospettiche)
– Governance aziendale e di sostenibilità
– Valutazione della doppia materialità e due diligence
– Gestione del rischio e delle opportunità
Informazioni specifiche:
– Ambientali (incl. Tassonomia UE)
– Sociali
– Governance
– Standard specifici per settore
La garanzia di una terza parte indipendente è obbligatoria?Si è Obbligatoria per un livello limitato di garanzia che comprende:
– Integrazione nella relazione di revisione
– Coinvolgimento del partner chiave dell’audit
– Inclusione delle informazioni sulla tassonomia dell’UE e del processo per identificare le informazioni chiave di pertinenza.
In quale formato le aziende dovrebbero presentare il report ?Dal 2020, le società quotate sui mercati regolamentati europei
dovrebbero utilizzare lo European Single Electronic
Format (ESEF) per preparare le relazioni finanziarie annuali
per la presentazione all’autorità competente.
La CSRD estende questo obbligo alle informazioni sulla sostenibilità e
alle società non quotate che rientrano nel campo di applicazione della direttiva.

Principali sfide e opportunità

La preparazione di un report di Sostenibilità che soddisfi i requisiti della CSRD presenta sfide e opportunità, la nostra consulenza strategica ti aiuta in questo.

Doppia Materialità

La valutazione della doppia materialità è un elemento chiave nella rendicontazione CSRD e determina in larga misura l’ambito della rendicontazione. L’ esecuzione della valutazione è più complessa di quanto molte aziende siano abituate a fare (ad es. attraverso valutazioni di materialità basate sul GRI) poiché richiede alle aziende di identificare sia i loro impatti su persone e ambiente (materialità d’impatto) sia le questioni di sostenibilità che hanno un impatto finanziario sull’impresa (materialità finanziaria).

Obiettivi

Oltre a divulgare informazioni su politiche e iniziative, la CSRD richiede alle organizzazioni di fissare obiettivi, selezionare un punto di partenza e rendicontare i progressi verso questi obiettivi.

Ampiezza delle informazioni
Le informazioni da divulgare devono contenere informazioni prospettiche e retrospettive, estendendo l’ambito con riferimento all’intera catena del valore.

Collegamento con la Tassonomia Europea
Gli standard ESRS includono il requisito di rendicontare in conformità con le informazioni della Tassonomia dell’UE.

Obbligo di Assurance
I report di sostenibilità saranno assoggettati alla “limited assurance”, nella prospettiva di raggiungere la “reasonable assurance” (ovvero quella tipica del bilancio economico-finanziario). La Direttiva prevede che la revisione del report di sostenibilità venga effettuata da un accreditato «statutory auditor».

Rendicontazione nel rapporto di gestione
La divulgazione obbligatoria delle informazioni sulla sostenibilità nel Rapporto di Gestione potrebbe richiedere uno sforzo in termini di ristrutturazione della struttura del rapporto esistente per ospitare nuovi e diversi tipi di informazioni.

Allineamento con i requisiti previsti dalla Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)
Le aziende dovranno divulgare informazioni in conformità con il TCFD, la transizione verso un’economia sostenibile, con il limite di riscaldamento globale a 1,5°C e con la neutralità climatica entro il 2050.

Incorporazione della conoscenza sulla sostenibilità (nel contesto della rendicontazione tecnica)
Le aziende dovranno acquisire e incorporare la conoscenza sulla sostenibilità (rendicontazione tecnica) nella loro organizzazione per consentire l’implementazione di tutti i requisiti CSRD.